sabato 24 settembre 2011

QUANDO C'ERA LUI


Di sondaggi nefasti negli ultimi mesi Barack Obama ne ha dovuti ingoiare parecchi, ma quello divulgato ieri dalla Gallup in un certo senso è il più amaro di tutti: alla domanda "pensi che Barack Obama sia stato un presidente migliore, più o meno uguale, o peggiore di Bill Clinton?" il 50% degli intervistati ha risposto "peggiore", il 35% "più o meno uguale" ed appena un misero, imbarazzante 12% - dicesi: do-di-ci-per-cen-to - "migliore".
Un giudizio decisamente umiliante per almeno un paio di ragioni: una è che Bill prima di essere il marito del Segretario di Stato dell'amministrazione Obama era stato il marito/socio della strenua avversaria di Obama alle primarie, picchiando duro come solo lui sa fare e lasciando trapelare un viscerale disprezzo verso il "pivello" di Chicago (memorabile la battuta, spifferata dai retroscenisti del bestseller "Game Change", "quel ragazzino qualche anno fa ci avrebbe servito il caffé"). La vittoria alle primarie del 2008 aveva consacrato Obama come "rottamatore" del clintonismo inteso come corrotto ed obsoleto ancien régime del Partito Democratico: tutta questa nostalgia sa di ripensamento per la base, di rivincita per il fu detronizzato Bill, e di sconfessamento per Obama.

L'altro risvolto che contribuisce ad acuire la tossicità di questo sondaggio è rappresentato dal fatto che il vecchio Bill sta per uscire con un libro, dal titolo "Back to Work", in cui spiega come fare ciò che apparentemente Obama non sta riuscendo a fare, ossia far ripartire l'economia e l'occupazione. Il contenuto grosso modo è già noto, perché presumibilmente sarà quello che era sintetizzato in un lungo intervento di Clinton su Newsweek tre mesi fa. Guarda caso, il 42esimo presidente si troverà a girare l'America illustrando il suo piano proprio negli stessi mesi in cui il 44esimo starà facendo altrettanto per illustrare il suo agli elettori.

E non è finita; il sondaggio Gallup è stato formulato anche ponendo l'alternativa fra Obama e George W. Bush. Risultato: l'attuale presidente sarebbe "migliore" del suo predecessore solo per il 43% degli intervistati, "più o meno uguale" per il 22% e "peggiore" per il 34%. Se si pensa che quando W. uscì di scena il 34% era grossomodo il suo tasso di popolarità, anche questo è un bello smacco.

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