«Sono nato in Polonia da genitori entrambi sopravvissuti alla Shoà, giunsi qui a 13 anni in nave come i veri immigrati. Quando arrivi alle 5 del mattino dopo giorni di mare, le nubi si aprono e nel cielo vedi la fiamma della Statua della Libertà e lo skyline di Manhattan. È l’immagine della libertà, che mi è sempre rimasta dentro. Non c’è nulla di paragonabile al mondo. Sono cresciuto a Queens amando tale libertà, che oggi si ritrova a Ground Zero».
Così, intervistato da Maurizio Molinari per lo speciale de La Stampa nel decennale dell'Undici Settembre, l'architetto Daniel Libeskind, l'ideatore del nuovo World Trade Center cui si deve l'intuizione del compromesso/connubio tra riedificazione di grattacieli commerciali e “consacrazione” del terreno a memoriale ai caduti.
Una intuizione a partire dalla quale si sta ridefinendo, giorno dopo giorno, lo skyline più celebre del mondo, come si può ammirare in questo superspot mozzafiato presentato ieri dalla Silverstein Properties, la società che aveva acuistato il "vecchio" WTC giusto sei settimane prima dell'attentato ed ora sta vendendo quello nuovo:
Domenica, in occasione del decennale, verrà inaugurato il memoriale ai caduti; ma lì accanto procede a pieno ritmo anche la costruzione della Freedom Tower, che ha ormai superato l'80esimo piano. La foto qui sopra ritrae lo stato dell'arte lo scorso 2 settembre.
Una volta ultimata, quella che ufficialmente si chiamerà solo "1 World Trade Center" sarà alta 1776 piedi (altezza simbolica, a ricordare l'anno dell'indipendenza) e diverrà così l'edificio più alto d'America, sorpassando la Willis Tower di Chicago (quella che un tempo si chiamava Sears Tower) anche se non con la quota del tetto vero e proprio. Sarà inoltre l'edificio più alto del mondo interamente adibito ad ufficio - primato che strapperà alla Taipei 101 di Taiwan - ed il terzo più alto del mondo in assoluto, secondo solo al Burj Khalifa di Dubai e al nuovo Hotel Royal Clock Tower della Mecca.
Faster, please.
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