lunedì 4 maggio 2009

ANDREA HA RAGIONE, OBAMA NON SO


I concurr con il mio collega obamista preferito nel ritenere l’annuncio delle dimissioni del giudice costituzionale David Souter (che è stato spesso un “ago della bilancia”,a partire dal 1992 nella storica sentenza del caso “Planned Parenthood contro Casey”, quando il suo voto fece la differenza nel confermare i principi dettati da “Roe contro Wade”) una delle notizie cruciali per capire dove andrà l’America, diciamo, da qui alla fine dell’anno.
Le ragioni, per quanto mi riguarda, sono sempre quelle che abbozzai in questo post di tre mesi fa.
Questo aspetto del nuovo corso politico americano, lungamente trascurato anche dai media d'oltreoceano, rischia ora di tornare alla ribalta. Tanto per fare un esempio "leggero", il sito di TIME ha "casualmente" messo online una (peraltro piuttosto frettolosa) fotostoria dei cinque casi più controversi di nomine alla Corte.

Mi permetto un piccolo, pignolo appunto ad Andrea: Souter non fu l’unico giudice costituzionale nominato da Bush padre. Oltre a lui, il predecessore di Clinton nominò anche Clarence Thomas, unico membro di colore nella storia della Corte, chiamato nel 1991 a sedere nello scranno lasciato vacante da Thurgood Marshall.

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