martedì 14 settembre 2010

SALDI DI FINE STAGIONE


A volte l’osservazione dell’andamento del “fallout commerciale” legato al successo di un leader politico rivela più di molti sondaggi.

Un anno fa mi divertii ad esercitarmi in questo giochetto, considerando la presenza del 44esimo presidente nell’editoria italiana: emergeva un repentino sgonfiamento della “bolla” della obama-mania.

Un anno dopo si cimenta nello stesso giochino nientemeno che il Washington Post, considerando però il mercato dei gadget; il risultato, non particolarmente sorprendente per la verità, è che i gingilli per i fan di Obama (magliette, spille, bambolotti, adesivi e quant’altro) non si vendono quasi più, o si vendono solo a metà prezzo. Addirittura, un negozio della capitale che aveva puntato tutto sui gadget pro-Obama al punto da venir soprannominato "The Obama Store", ha dovuto chiudere i battenti.
Il cronista del WP si spinge a desumerne un abbandono da parte degli elettori indipendenti (quelli senza il sostegno dei quali si perdono tutte le elezioni).
Sta di fatto che, a quanto pare, adesso i gadget più venduti sono quelli che sbertucciano il presidente – tant’è che c’è già chi ne ha messo in commercio uno che fa della satira proprio su questa inversione di tendenza: il “Kit per grattar via l’adesivo pro-Obama”.

Sic transit.

2 commenti:

Mauro Suttora ha detto...

alessandro, anche john kennedy al midterm non era piu' tanto amato. poi si e' ripreso...
scommettiamo che nel gennaio 2017 obama sara' ancora presidente?

Alessandro Tapparini ha detto...

JFK però era stato eletto per un soffio (o per un broglio mafioso secondo alcuni)

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