Oggi su America24:
Oggi TIME ha annunciato che la faccia sulla tradizionale copertina di “Persona dell’anno” per il 2010 sarà quella tardo adolescenziale di Marc Zuckerberg, il fondatore di Facebook.
Questa la motivazione:
Questa la motivazione:
“Quasi sette anni fa, nel febbraio 2004, quando era una matricola diciannovenne ad Harvard, Zuckerberg creò un sito internet dalla sua cameretta del collegio universitario. Si chiamava TheFacebook.com, e si presentava come una “directory telematica che mette in contatto le persone attraverso i social network delle università”. Quest’anno Facebook – che ha perso per strada l’articolo “the” – ha raggiunto il 550milionesimo iscritto. Una persona ogni dodici su questo pianeta ha un account Facebook. Nel loro insieme, gli utenti Facebook sono una moltitudine che parla 75 lingue, trascorre 700 miliardi di minuti all’anno sul sito, ed aumenta di circa 700mila persone ogni giorno. Cos’è accaduto? In meno di sette anni, Zuckerberg ha legato un dodicesimo dell’intera popolazione mondiale in un’unica rete, creando così un’entità sociale quasi doppia rispetto alla popolazione statunitense. Se Facebbok fosse una nazione, sarebbe la terza al mondo per dimensione demografica, seconda solo a Cina ed India. Nacque come uno scherzo, un passatempo; ma si è trasformato in qualcosa di vero, qualcosa che ha cambiato il modo in cui gli esseri umani si relazionano fra loro su un piano che coinvolge l’intera specie. Oggi noi conduciamo la nostra vita sociale attraverso un network non-profit…che, almeno sulla carta, ha reso Zuckerberg sei volte miliardario. Facebook si è affermato come il tessuto sociale della vita americana, anzi non solo americana ma umana: quasi metà dei cittadini americani ha un account Facebook, ma il 70% degli utenti Facebook vive fuori dagli USA. Si tratta di un dato permanente della nostra realtà sociale globale. Siamo entrati nell’era di Facebook, e Mark Zuckerberg è l’uomo che ci ha portati qui”.
E’ tutto vero, anche se a ben vedere si tratta di un fenomeno che ha segnato almeno gli ultimi tre o quattro anni, e non il 2010 in particolare; anche la crescita del sito quest’anno non ha fatto che seguire senza impennate un trend costante in atto da anni. Semmai, questo è l’anno in cui questa storia è stata raccontata al mondo, venendo rappresentata nel film “The Social Network”, che a sua volta potrebbe essere considerato per molti versi il film dell’anno.
L’anno scorso la “Persona dell’anno” 2009 per TIME era il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke; l’anno precedente, ovviamente, il neoeletto Barack Obama.
Quest’anno il favorito pareva essere il fondatore di WikiLeaks Julian Assange, che peraltro ha vinto il sondaggio popolare sul sito del settimanale (nel quale Zuckerberg si è fermato appena al decimo posto), ma che era già apparso sulla copertina del numero di due settimane fa, il che suonava in effetti come secondo posto sul podio.
Quest’anno il favorito pareva essere il fondatore di WikiLeaks Julian Assange, che peraltro ha vinto il sondaggio popolare sul sito del settimanale (nel quale Zuckerberg si è fermato appena al decimo posto), ma che era già apparso sulla copertina del numero di due settimane fa, il che suonava in effetti come secondo posto sul podio.
Non a caso, nel ritratto che affianca e completa la motivazione si dà una sorta di giustificazione:
Il pezzo si chiude notando che “a 26 anni, Zuckerberg è di un anno più vecchio di quello che fu il primo “Uomo dell’anno” per TIME, Charles Lindbergh — un altro giovane uomo che usò la tecnologia per costruire un ponte fra continenti. Ha la stessa età che aveva la Regina Elisabetta quando fu “Persona dell’anno” nel 1952; ma a differenza della Regina, non ha ereditato un impero: ne ha creato uno”.“Zuckerberg e Assange sono due facce della stessa medaglia. Entrambi esprimono un desiderio di trasparenza. Mentre Assange attacca gradi istituzioni e governi con una trasparenza involontaria con l’intento di indebolirli, Zuckerberg pone gli individui in grado di condividere volontariamente informazioni, con l’idea di rafforzarli. Assange vede il mondo come pieno di nemici, veri e immaginari; Zuckmberg lo vede pieno di potenziali amici. Entrambi hanno in scarsa considerazione la privacy: nel caso di Assange perché lo sente come un qualcosa che consente al malanimo di prosperare, e nel caso di Zuckerberg perché la vede come un anacronismo culturale, un impedimento rispetto ad una connessione più efficace ed aperta fra le persone”.
3 commenti:
e' incredibile come da 30 anni tutto il nuovo del mondo venga da quei 30 km sotto san francisco della silicon valley: apple, google, facebook...
la cina e l'europa se lo sognano un posto cosi'
Mauro, su questo ci sarebbe da fare un approfondimento terribilmente interessante. Nella storia di FB la Silicon valley ha un ruolo, anche se a ben vedere l'impresa non è affatto "nata" lì, ci si è solo trasferita ad un certo punto (come ben si vede nello splendido film di Fincher).
Ma in termini più generali, il "modello California" (molto vicino a quaello europeo: tante tasse, tanto intervento statale, tanta burocrazia, tanta sindacalizzazione, ecc.) è oggettivamente in declino, mentre quello più vitale appare essere quello texano, che non combacia affatto con certi vecchi stereotipi: http://tinyurl.com/38vrjle
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