lunedì 13 agosto 2012

IL FALCO E LA COLOMBA: CHI VORREBBE ROMNEY AGLI ESTERI?

Bene: ora sappiamo che se Mitt Romney dovesse essere eletto presidente, il suo vice sarà il giovane "falco del budget" Paul Ryan. Ma per quanto riguarda la politica estera, la sua amministrazione si affiderebbe a un "falco" o a una "colomba?" Chi ingaggerebbe Romney come Segretario di Stato (cioé ministro degli Esteri)?

Josh Rogin di Foreign Policy ha tentato di scoprirlo con un'inchiesta condotta fra i consulenti del Team Romney (tutti protetti dall'anonimato) per tentare di carpire le intenzioni al riguardo del candidato repubblicano alla Casa Bianca. Il più probabile Segratario di Stato di una ipotetica amministrazione Romney sarebbe, secondo queste indiscrezioni, Joe Lieberman, il senatore indipendente del Connecticut che rappresenta una sorta di ala sinistra del movimento neoconservatore.
Lieberman, che a gennaio andrà in pensione dopo ben 24 anni di carriera al senato, è stato per una vita un esponente di primo piano del Partito Democratico, per il quale era stato addirittura candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti nel 2000 in ticket con Al Gore; dopodiché alle primarie democratiche del 2004 si era presentato alle primarie per la candidatura a presidente, con esiti molto modesti. Nel 2006 venne sconfitto alle primarie per la ricandidatura nel suo seggio senatoriale del Connecticut, causa il boicottaggio da parte dei dirigenti del Partito Democratico proprio per via delle sue idee troppo “da falco” sulla politica estera. Tra i frondisti che lo appoggiarono in quella sfida vi fu anche il giovane collega Barack Obama. Lieberman a quel punto si candidò allora fuori dai due grandi partiti, "solo contro tutti", e venne trionfalmente rieletto come unico senatore indipendente (battendo il miliardario pacifista Ned Lamont, che il partito gli aveva preferito).
Lieberman è sempre stato fautore di una politica estera decisamente interventista, volta a privilegiare la promozione della democrazia rispetto al queto vivere commerciale e alla realpolitik. Negli anni Novanta fu tra i principali fautori del regime change in Iraq, ed ora segue la stessa linea sull'Iran. Esponente di spicco della comunità ebraica statunitense, sostiene da sempre una politica estera radicalmente filoisraeliana (se nominato Segretario di Stato, sarebbe il secondo uomo politico ebreo a rivestire questa carica: ad oggi l'unico caso è quello di Henry Kissinger).
Un dettaglio che può dirla lunga sul curriculum di Lieberman, è rappresentato dal disegno di legge che egli nel 2005 firmò a quattro mani con il collega repubblicano John McCain (il futuro candidato alla presidenza battuto da Obama nel 2008) con la sofisticatissima denominazione "A.D.V.A.N.C.E. Democracy Act". “Advance Democracy” significa “promuovere la democrazia”, ma la prima parola è in realtà un acronimo che sta per “Advance Democratic Values, Address Nondemocratic Countries, and Enhance”, per cui la versione estesa del barocco titolo escogitato è “Promuovere i Valori Democratici, Affrontare i Paesi Non-democratici ed Accrescere la Democrazia”. 

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