lunedì 23 febbraio 2009

PALTNELSHIP STLATEGICA


Più che “come volevasi dimostrare”, direi "come temevasi di dover riscontrare": a spiacevole conferma dei miei appunti di venerdì scorso, oggi su La Stampa Francesco Sisci, uno dei massimi esperti italiani sull’argomento, racconta di una signora Clinton che a Pechino avrebbe siglato addirittura un “patto segreto”, che “ha sfidato le ire dei gruppi a favore dei diritti umani e ha ignorato il terreno, preferendo concentrarsi sulle questioni economiche e strategiche”, al punto da aver “riportato le lancette del rapporto a prima del 1989, prima del crollo del muro, quando la Cina era un baluardo nel fronte anti sovietico”.
Sisci ne desume che, ahinoi, siamo di fronte ad un “fidanzamento di interesse” tra Washington e Pechino, che potrebbe anche evolvere in matrimonio (ovviamente sempre d’interesse).

Combacia tragicamente la cronaca che Pasolini Zanelli faceva ieri su Il Giornale:

“a Pechino la Clinton ha dichiarato pari pari che i diritti umani sono certo una cosa importante e bella, ma che in questo momento non debbono interferire o peggio ostacolare le relazioni tra Washington e Pechino perché la precedenza va data alla cosa che conta veramente: la collaborazione economica per cercare di salvarsi, e salvare il mondo, da una recessione così feroce e tenace che alcuni cominciano già a chiamare con il nome superproibito di Depressione. Proprio così: «È essenziale che gli Stati Uniti e la Cina abbiano rapporti positivi di cooperazione. I diritti umani non possono interferire nella crisi economica e neanche nella minaccia dei mutamenti climatici e nelle crisi che riguardano la sicurezza».

Il resoconto è corretto: per verificarlo, basta un'occhiata al sito della CNN.
Oltreoceano, intanto, il più importante quotidiano liberal del mondo annotava con palpabile imbarazzo frasi della Signora Segretario di Stato quali “siamo nella stessa barca e per fortuna stiamo remando nella stessa direzione”, ma teneva a precisare che la nostra ha comunque trovato il tempo, prima di partire, di incontrarsi con un gruppo di attiviste per i diritti delle donne, che la considerano un’eroina. Bontà sua.

Ciò nondimeno, sulla rive gauche nostrana Federico Rampini ha preso nota del fatto che il regime ha colto il segnale, e ha mostrato di gradire...

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