L'annunciato tsunami c'è stato, eccome. Molti commentatori nostrani in queste si affannano ad assicurare che non è andata poi tanto male, e che Obama "può tirare un sospiro di sollievo".
Il diretto interessato non pare troppo d'accordo, se stiamo al corsivo dell'opinionista di sinistra Gail Collins che appare oggi sul principale quotidiano USA, in cui, nel dar conto della conferenza stampa con la quale il Presidente ha definito quella di ieri una "grossa batosta" ("a shellacking") di cui si è assunto la "piena responsabilità", si regala al lettore l'immagine di un Obama "con l'aria di uno che ha passato la notte a svuotare dall'acqua una cantina allagata", ed appare "tra l'intontito e il traumatizzato".
Andiamo con ordine.
Il diretto interessato non pare troppo d'accordo, se stiamo al corsivo dell'opinionista di sinistra Gail Collins che appare oggi sul principale quotidiano USA, in cui, nel dar conto della conferenza stampa con la quale il Presidente ha definito quella di ieri una "grossa batosta" ("a shellacking") di cui si è assunto la "piena responsabilità", si regala al lettore l'immagine di un Obama "con l'aria di uno che ha passato la notte a svuotare dall'acqua una cantina allagata", ed appare "tra l'intontito e il traumatizzato".
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