giovedì 29 marzo 2012

LA "MAPPA DELLA RELIGIOSITA'" NEI 50 STATI USA

"One Nation, Under God": questa celeberrima frase che Abraham Lincoln pronunciò quasi un secolo e mezzo fa (e che tutt'ora qui da noi si esita a tradurre letteralmente, tanto è forte la sua carica semantica), riflette ancora oggi una realtà che però non è mai stata e continua a non essere per nulla omogenea sul territorio degli Stati Uniti.
Per "mappare" questa varietà, la Gallup da anni conduce una intervista periodica in ognuno dei 50 Stati dell'Unione verificando la percentuale di cittadini che si auto-definisce più o meno "religioso" (lasciando chiuso, per evidenti esigenze di semplicità, il vaso di Pandora delle dozzine di diverse religioni e confessioni). 
Ne risulta una sorta di classifica, della quale è stata appena pubblicata la versione aggiornata; il che è tanto più interessante ove si consideri che siamo in un anno elettorale - e la religiosità influisce parecchio anche sugli orientamenti politici.
Primo in classifica, cioè "più religioso" di tutti, è il Mississippi, che non a caso era in vetta anche nell'ultima classifica degli "Stati più conservatori" che la stessa Gallup aveva pubblicato meno di due mesi fa. Al secondo posto non uno Stato del Sud, bensì lo Utah (lo "Stato dei Mormoni"), seguito però a distanza ravvicinata dall'Alabama (quindi di nuovo "Profondo Sud"), e poi Luisiana, Arkansas e South Carolina. Il Texas, contrariamente ai luoghi comuni, non figura tra i primi dieci.
La palma di "Stati meno religiosi" se la contendono a pari merito il Vermont (che, guarda caso, era in prima posizione anche nella classifica degli Stati piùliberal) e il New Hampshire, seguiti dal Maine e dal Massachusetts di cui fu governatore Mitt Romney - quindi tutti Stati del New England, quindi del NordEst progressista, come ci aspetterebbe; ma la sorpresa è che a pari merito con il Massachusetts compare, tra i meno religiosi, l'Alaska di Sarah Palin. 
Il rapporto Gallup, con tanto di mappe interattive, è a questo link.

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