martedì 25 novembre 2008

SORPRESA

Lo scorso luglio, segnalavo su "ITALIAN BLOG FOR MCCAIN" un sintomatico svarione di Mario Calabresi, il quale in questo suggestivo reportage apparso su La Repubblica scriveva che il 93% dei finanziamenti alla campagna di Obama era costituito da contributi dell’importo di meno di 200 dollari, e che il “tesoro” raccolto da San Barack durante le primarie (287 milioni di dollari, contro i 115 di McCain) era “formato in maggioranza da piccole donazioni: 25, 50 e 100 dollari”. Secondo il corrispondente di Repubblica, “grazie ad internet e al messaggio di cambiamento è stata costruita una campagna popolare dove il peso delle lobby e delle multinazionali scompare”.

Nella mia segnalazione di luglio, raccomandavo di leggere un corsivo di David Brooks sul New York Times, in cui si spiegava che quella di un tesoro di Obama costituito per oltre dal 90% da piccole donazioni di privati non era altro che una leggenda metropolitana, messa in giro dallo stesso Obama “in momenti di esaltazione in cui egli stesso si lascia contagiare dal proprio fervore retorico”.
Dati alla mano, Brooks spiegava che le donazioni da meno di 200 dollari rappresentavano non il 93, bensì il 45% (quarantacinque per cento) del mitico “tesoro di Obama”: meno della metà di quanto dichiarato da Repubblica. Inoltre, le donazioni individuali (cioè provenienti da persone fisiche e non da società per azioni o da grandi lobby) costituivano sì una bella fetta dei finanziamenti raccolti dal candidato democratico, ma provenivano per lo più da professionisti dell’industria dell’informazione, da dirigenti del mondo bancario e finanziario, da medici, da avvocati. Non da studenti e pensionati, come l'agiografico reportage di Repubblica lasciava intendere.

Oggi, Christian Rocca segnala quanto segue:

Barack Obama è riuscito a far credere per mesi che la sua straordinaria campagna di finanziamenti era in gran parte dovuta a piccoli contribuenti che avevano versato meno di duecento dollari durante l’anno. Ora che sono usciti i dati definitivi si scopre che non è vero: solo il 26 per cento del totale dei finanziamenti è arrivato da piccoli contribuenti. Nel 2004, per Bush era stato il 24 per cento, per Kerry il 20.
Quest’anno per McCain il 21.

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