lunedì 24 novembre 2008

BARACK MCCAIN OBAMA


Il presidente entrante fa sapere di aver deciso di rinviare a data da destinarsi la tanto sbandierata revoca dei tagli fiscali di Bush.

E così facendo si rimangia una delle sue principali promesse elettorali ("Obama and Biden will protect tax cuts for poor and middle-class families, and will reverse most of the Bush tax cuts for the wealthiest taxpayers" : è tutt'ora scritto sul sito web della sua campagna, affrettatevi a verificare prima che venga sbianchettato come accadde per le critiche al surge in Iraq).

Ma allora aveva ragione McCain, che invece in campagna elettorale si era pronunciato contro la revoca di quei tagli alle "tasse dei ricchi".

Dice: ma Obama, pragmatico, lo fa per motivi tattici e per ragioni contingenti, mentre McCain era a favore della politica fiscale bushiana a prescindere, per ragioni ideologiche.

Sbagliato. Sbagliatissimo. McCain era stato uno dei due soli senatori repubblicani a votare contro i tagli alle tasse di Bush nel 2001, e uno dei tre a votare contro nel 2003; ma nel 2008 ha dichiarato di non avere nessuna intenzione, se eletto, di revocarli perché ormai sarebbe stato dannoso per il metabolismo economico americano.

Dice: vabbè, hanno cambiato idea tutti e due.
Uhm. Ovviamente cambiare idea è cosa buona, se l'idea precedente non era buona. C'è però differenza tra chi dichiara di aver cambiato idea prima del voto, e chi lo rivela, a sorpresa, solo dopo.

1 commento:

  1. Presto, facciamo nascere la sezione italiana GOP "Ronald Wilson Reagan".
    Viva la libertà!

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