mercoledì 24 febbraio 2016

CHE SUCCEDE, AMERICA?

Succede che i caucus del Nevada sono stati stravinti da Trump con il 46%. In un caucus con affluenza altissima, hanno votato “tutti” per lui: anziani e meno anziani, bianchi e latinos (lui, che dice di voler costruire una muraglia cinese sul confine con il Messico e far pagare il conto ai messicani), istruiti e non istruiti, conservatori e non (anzi: quelli che si sono autodefiniti “liberal” l’hanno votato in misura ancora più massicia di quelli che si definiscono conservatori), “evangelici” e mormoni – lui, pro aborto e tre volte divorziato. Il voto per Trump ha prevalso in tutte le categorie dei elettorato (unica eccezione i giovanissimi). Lo hanno scelto l’86% dei votanti che hanno dichiarato di aver votato per il candidato “che dice le cose come stanno” e il 60% di quelli che hanno dichiarato di aver scelto per il “portatore di cambiamento”.
Succede che i vertici del partito a lungo hanno dato per scontato che la “bolla” di Trump si sarebbe sgonfiata da sola, senza bisogno di intervenire. Succede che gli analisti e i commentatori (anche noi da qui, nel nostro piccolissimo) hanno dato per scontato che anche se la bolla non si fosse sgonfiata da sola Trump sarebbe stato comunque fermato dai vertici del partito (che invece, vedi sopra). Succede che la base, “la gente”, dà per scontato che tutto ciò che sta sul menu è per ciò stesso appetibile, e lo votano senza tanti scrupoli. Sono arrabbiati, stufi e disillusi. Votano “con il dito medio” come ha scritto qualcuno. 
Prosegue su Strade

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