giovedì 6 settembre 2012

LA CAMBIALE DI OBAMA (THE BILL, PLEASE)


Un anno fa la Gallup divulgò un sondaggio non di routine: agli intervistati era stata posta la domanda "pensi che Barack Obama sia stato un presidente migliore, più o meno uguale, o peggiore di Bill Clinton?". Risultato: il 50% aveva risposto "peggiore", il 35% "più o meno uguale", ed appena un miserrimo, imbarazzante 12% aveva risposto "migliore".
Quel sondaggio suonò come una umiliazione per l'Obama che nel 2008 aveva vinto le primarie promettendosi rottamatore del clintonismo, e una piccola vendetta per il vecchio Bill (che a suo tempo non aveva fatto mistero del suo disprezzo verso il "pivello" di Chicago - memorabile la battuta, spifferata dai retroscenisti del bestseller "Game Change": "quel ragazzino qualche anno fa ci avrebbe servito il caffé"). Tanto più che quel sondaggio usciva alla vigilia della pubblicazione del libro di Clinton, dal titolo "Back to Work", in cui il 42esimo presidente spiegava come fare ciò che apparentemente Obama non sta riuscendo a fare, ossia far ripartire l'economia e l'occupazione.
Si sa com'è andata: alla fine Obama ha dovuto andare a chiedere al vecchio Bill un aiuto senza il quale rischia di fumarsi la rielezione; e Bill, non certo in cambio di una pacca sulla spalla, ha accettato di tornare back to work, per l'appunto.
Il riuscitissimo discorsone a briglia sciolta di quasi un'ora (il testo ufficiale diramato poco prima  constava di 3.136 parole, in quello che ha effettivamente tenuto ne sono stato contate quasi seimila: altro che teleprompter...) che Bubba ha tenuto ieri sera alla Convention di Charlotte è stato la  definitiva di questa ri-clintonizzazione forzata della presidenza Obama.

A caldo, Larry J. Sabato, il venerato politologo dell'Università della Virginia, ha notato su Twitter che spendersi tanto per la rielezione di Obama "a Clinton è piaciuto così tanto perchè Obama ne ha avuto tanto bisogno"; e a scanso di equivoci ha poi aggiunto: "E ora, come potrebbe Obama dare il suo appoggio a chiunque si contrapponesse ad Hillary nel 2016? I Clinton adesso hanno in mano una gigantesca cambiale firmata Obama"...

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