giovedì 17 maggio 2012

OBAMA E WALL STREET, LA GRANDE DELUSIONE


“Nei prossimi quattro anni vedremo il “vero Obama”?”

Si apre con questo interrogativo il nuovissimo “Obama contro Obama”, il saggio firmato da Mario Margiocco, inviato negli Usa fino al 2010 e tutt'ora editorialista per il Sole 24Ore, uscito in questi giorni per la collana “One Euro” creata dall'editore Fazi: una serie di agili ebook dedicati a temi utili a capire la crisi economica, scaricabili - vale la pena di prenderne nota - al costo di appena un Euro.


Il senso del quesito introduttivo è molto chiaro: solo se a novembre sarà rieletto e riceverà un secondo mandato Obama entrerà a far parte della nutrita serie di presidenti che hanno lasciato il segno; se invece dovesse uscire di scena al termine del primo mandato finirebbe per essere relegato nel triste club dei presidenti-meteora, assieme a Jimmy Carter e Bush padre. Se la rielezione è tutt'altro che scontata lo si deve infatti ad un bilancio decisamente deludente del primo mandato, che Margiocco ripercorre incentrando quasi tutta la sua ricostruzione sulla gestione della crisi economica e sul rapporto tra il presidente e i poteri forti della finanza di Wall Street, un tema spesso accennato ma raramente approfondito dai media italiani.
Il punto di vista dell'autore è tutt'altro che antipatizzante, anzi: è quello di un estimatore dell'Obama della prima ora (“change you can believe in”, ricordate?), che, amareggiato e deluso, tira le somme del magro bilancio di Obama 2008-2012.

La principale critica che Margiocco muove al 44esimo presidente, e attorno alla quale è interamente imperniato questo suo lavoro, è quella di aver “distrutto la sua credibilità fin dall’inizio schierandosi con le grandi banche e garantendo loro il tipo di salvataggio più gradito”: il che ne rende particolarmente interessante la lettura, dato che negli ultimi tempi si sta affermando la narrativa diffusa di un Obama cui i poteri forti di Wall Street hanno bruscamente voltato le spalle, e contro il quale potrebbero coalizzarsi attorno a Mitt Romney che proviene da quel mondo. Potrebbe non essere un demerito, se Obama si trovasse contro Wall Street per averne saputo sfidare a testa alta lo strapotere; e invece la ricostruzione di Margiocco racconta l'esatto contrario: Obama, paradossalmente, termina il suo primo mandato alle prese con una rivolta dei big di Wall Street... dopo aver passato quattro anni a concedere loro di tutto e di più.

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