venerdì 10 febbraio 2012

HEY MITT, ASPETTA UN MOMENTUM

Febbraio doveva essere il mese di Mitt Romney. Dopo aver vinto la primaria della Florida lasciando indietro Newt Gingrich di 14 punti percentuali e prendendo da solo più voti di quelli di Gingrich e di Santorum messi assieme, aveva a disposizione tutto il mese per consolidare la sua immagine vincente di uomo solo al comando, e di unico vero sfidante di Obama. E invece. Quando sabato ha vinto i caucus del Nevada molti hanno parlato di trionfo, ma ad un occhio attento si cominciava ad intravedere quakche crepa. Ha preso 16,486 voti, pari al 50% (più del doppio di Gingrich); ma va considerato che nel 2008 ne aveva presi 22,649, allora pari al 51,1% perché l'affluenza era stata molto più alta. Quindi ha vinto con un punto percentuale in meno e con oltre seimila voti meno di quattro anni fa, quando poi perse le primarie.


Dopo la crepa, martedì sono caduti i calcinacci. Il “favorito” ha perso tutte e tre le votazioni in programma: i caucus del Minnesota e del Colorado, e la primaria del Missouri. Sono votazioni che contano zero nell'assegnazione dei delegati alla convention, ma la proporzione di questa tripla sconfitta lascia pensare. 

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