lunedì 6 febbraio 2012

CLINT EASTWOOD, DETROIT, IL SUPERBOWL: UNO SPOT ANTI-DECLINISTA


Anche quest'anno, come ogni anno, il SuperBowl è stato anche un piccolo festival di super-spot televisivi, mandati in onda nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo.
Quest'anno il più commentato e più applaudito è stato senza dubbio quello della Chrysler, incentrato su di un testimonial d'eccezione: Clint Eastwood. Come già quello dell'anno scorso con protagonista Eminem, anche quest'anno la casa automobilistica ha puntato tutto sul concetto di "uscire dalla crisi a testa alta", sul "possiamo farcela", proponendo il proprio marchio come simbolo del risalire la china della Grande Recessione. Anche quest'anno, quindi, lo spot è insistentemente ambientato a Detroit, la città del declino e della decadenza ma anche, secondo alcuni, della rinascita.
Molto raffinata in questo senso la scelta di Eastwood, che nel 2008 era stato regista ed attore protagonista del film Gran Torino, ambientato proprio a Detroit, che ritraeva con amaro verismo quella decadenza non solo economica e quel senso di spaesamento. Stavolta invece si è prestato a fare da portavoce del desiderio di riscossa: "Questo Paese non si fa mandare KO con un solo pugno. Se cadiamo ci rialziamo, e quando lo facciamo tutto il mondo sente il rombo dei nostri motori. Forza America, siamo solo a metà partita, ora viene il secondo tempo!". Girerà a lungo questo "Halftime in America" che, volutamente, suona come il reaganiano "Morning in America" di 28 anni fa.

Uscito su Good Morning America

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