lunedì 29 agosto 2011

MLK, LA ROCCIA DELLA SPERANZA "MADE IN CHINA"


Oggi su America24:

Out of a mountain of despair, a stone of hope” - “Da una montagna di disperazione, una roccia di speranza”: è una frase tratta, così come la ancor più celebre “I have a dream”, dallo storico comizio che il reverendo Martin Luther King Jr tenne a Washington il 28 agosto 1963, sulla scalinata del memoriale a Lincoln, al culmine della famosa “marcia” per i diritti degli afroamericani.
Ad essa è ispirato il nuovo memoriale a MLK realizzato sul National Mall, il viale monumentale di Washington, accanto a quello in memoria di Franklin Delano Roosevelt.
Il monumento è infatti incentrato su una scultura alta quasi dieci metri raffigurante il reverendo King che emerge da una grande roccia biancastra, la “Stone of Hope” per l'appunto, la quale si staglia davanti ad una roccia più grande, idealmente la “Mountain of Despair”, dalla quale sembra estratta lasciando un grande solco attraversando il quale i visitatori giungeranno ad ammirare le fattezze del campione del movimento per i diritti civili assassinato a Memphis nel 1968.
La frase che ne ha ispirato la struttura, così come altre di MLK, è incisa su una delle pareti di granito accanto alla statua; dirimpetto, è incisa la frase “Sono stato una grancassa per la pace e la giustizia”, una epitaffio con il quale lo stesso King aveva detto di voler essere un giorno ricordato. Più indietro, una lunga parete riporta una serie di altre sue citazioni che accompagnano il visitatore nel percorso che conduce al monumento vero e proprio.

La cerimonia di inaugurazione, pregna di significati anche perché officiata dal primo presidente di colore nella storia degli USA, era in programma per oggi, 48esimo anniversario di quel mitico comizio di King, ma è stata rinviata a data da destinarsi per via dell'uragano Irene.
Il Congresso aveva autorizzato la realizzazione del memoriale nel lontano 1996, in piena era clintoniana, ma – trattandosi di un'iniziativa privata, per la quale lo Stato ha solo messo a disposizione il terreno - ci sono voluti oltre dieci anni per reperire i fondi, in gran parte grazie alla fondazione di Bill Gates, a quella della Walt Disney Company, e al regista George Lucas.
Inoltre nel 2001 l'operazione aveva subìto una battuta di arresto per via di una controversia insorta tra ,la fondazione che ha promosso la realizzazione del monumento e gli eredi del reverendo King, i quali, per acconsentire all'utilizzo del nome e delle parole del loro avo hanno preteso il pagamento di un corrispettivo in denaro, da devolvere in beneficenza.

Il principale autore del monumento è lo scultore cinese Lei Yixin, il che, in tempi di crescente rivalità tra Pechino e Washington, non ha mancato di suscitare polemiche, anche perché l'artista si è avvalso di operai cinesi e ha scolpito la statua di King utilizzando granito cinese.
Ma in fondo, è pur vero che la Statua della Libertà – probabilmente il più rappresentativo di tutti i monumenti degli Stati Uniti – è francese, opera dello scultore Frédéric Bartholdi e dell'ingegnere Gustave Eiffel (quello della omonima torre parigina); ed anche il memoriale washingtoniano ai caduti nella guerra del Vietnam, inaugurato da Reagan nel 1982, è opera di Maya Lin, un'artista nata in Ohio ma da genitori cinesi (il che pure non mancò di destare polemiche all'epoca).
Si tratta, in fondo, di uno dei tradizionali punti di forza della proverbiale “religione civile” statunitense: la capacità di coltivare un forte patriottismo senza cadere nel puro e semplice nazionalismo.

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