giovedì 4 novembre 2010

RIASSEGNATO IL MINNESOTA



Perché, che avevate capito? :)))

Orbene:
“Una volta qui era tutto Minnesota”: potremmo liquidare così la più arguta delle polemiche scaturite dalla pubblicazione della nostra mappa cinefila degli USA, ossia quella inerente l’abbinamento con il film Fargo dei Fratelli Coen. Non solo nel senso che la suddivisione del MidWest negli attuali stati è roba recente, posto che fino ad appena un paio di secoli fa tutto il mazzo rientrava indistintamente in quella primordiale “Lousiana” oggetto del più grande affare immobiliare della storia, e il territorio denominato Dakota venne scorporato da quello etichettato Minnesota ancor più tardi, diciamo in quella che per noi qui è l'epoca garibaldina. Ma anche e soprattutto nel senso che quelle suddivisioni sono rimaste per lo più artificiali, un po’ come quelle che riguardano molte regioni italiane – e del resto basta osservare la forma geometrica dei confini di certi Stati americani per intuirlo. La “realtà” del North Dakota e quella del Minnesota, insomma, sono a dir poco omogenee, sicché il fatto che la storia raccontata dai fratelli Coen nell’omonimo film sia ambientata più nel confinante Minnesota che non a Fargo, principale città del ND, non ci avrebbe di per se smossi dalla linea dura “quod scripsimus, scripsimus”.

Poi però ci è stato fatto presente che i fratelli Coen sono nati e cresciuti a St. Louis Park, e questo ci ha commossi al punto da concedere – con decisione inappellabile ed insindacabile – a riassegnare a Fargo al Minnesota, per una questione di giustizia poetica.

Nella versione così emendata, per il North Dakota viene ripescato il primo dei non eletti: La Valle dei Monsoni, delizioso filmetto con John Wayne del 1940, la cui trama è liofilizzata dal mitico Morandini in questi termini: “Fuggita col padre medico dalla Cecoslovacchia occupata dai nazisti, Leni s'innamora di un baldo agricoltore americano per il quale lascia il fidanzato dopo aver scoperto che è comunista. Curioso melodramma Republic di ambiente western con un insospettato risvolto anticomunista”. Così sia.




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